STUDENTI DI INGLESE:

Quali “esercitazioni d'inglese” dovete frequentare?
 

Normalmente le esercitazioni giuste per il tuo livello sono quelle previste per il vostro

-- anno (I, II oppure III) e
-- percorso (inglese come prima lingua oppure inglese come seconda lingua).

Tuttavia potresti trovare le esercitazioni previste per il tuo anno e per il tuo percorso
troppo difficili (o troppo facili).   In tal caso potete chiedere di cambiare livello,
sempre d'intesa con i responsabili dei corsi, i quali valuteranno sia il vostro caso,
sia le disponibilità negli altri corsi. 

Ma prima di chiedere di cambiare livello, leggete quanto segue e fate i relativi test:
così sarete in grado di fornire ai responsabili dati utili per poterti consigliare al meglio.

CON CHI AVRAI A CHE FARE?
ECCO UN PO' DI NOMI CHE APPARIRANNO NEI DISCORSI CHE SEGUONO
(E ANCHE UN PO' DI TERMINI CHE TI SERVIRANNO PER ORIENTARTI A ROMA TRE)

I “Responsabili dei corsi” sono:

1.) la presidente del Collegio Didattico “Lingua e Linguistica”, la prof.ssa Mereu.
     Il Collegio raggruppa
      a) il Corso di Laurea triennale in Lingue e Comunicazione Internazionale, che è diviso in due curricula:
           -- “Lingua e Linguistica” (lo stesso nome del Collegio Didattico) e
           -- “Operatori della Comunicazione Interculturale”;
      b) le due lauree biennali di specializzazione, una linguistica e l'altra (in fase di avvio) di comunicazione;

2.) la coordinatrice per il settore disciplinare L-Lin/12 “Lingua e traduzione inglese”, la prof.ssa Nuccorini;

3.) i “docenti ufficiali” L-Lin/12 che svolgono “moduli” su argomenti specifici riguardanti la lingua inglese:
      i proff. Boylan, Hart, Lopriore, Nuccorni e Pierini:

4.) gli “esperti linguistici” (una volta venivano chiamati “Lettori”) che svolgono esercitazioni d'inglese:
      le dott.sse  Connealy, Fallon, Maclaren, Prodromou, Sherman, Sinclair.

SEZIONE I:   Cosa dicono i regolamenti.
 
 Secondo i regolamenti, lo studente segue ogni anno, per ognuna delle due lingue che ha scelto,

  • sia un modulo con un “docente ufficiale”

  • sia un corso di esercitazioni con uno degli “esperti linguistici”.

Ognuno dei due corsi (il modulo, le esercitazioni) dà luogo ad una prova finale, valida per un certo numero di crediti.  Complessivamente le due prove (più l'eventuale credito ottenuto per lavori svolti nel Laboratorio Linguistico) costituiscono “l'esame L-Lin/12 – Lingua e Traduzione Inglese.”    Bisogna superare la prova sulle esercitazioni PRIMA di poter sostenere la prova sul modulo.

Quali moduli d'inglese dovreste seguire?  Non ci possono essere dubbi: ce ne uno solo stabilito per ogni anno per ogni categoria di studente e bisogna seguire quello. 

Ma per le esercitazioni di lingua inglese non è sempre chiaro quali corrispondano al tuo livello effettivo in inglese.  Tre esempi illustreranno le problematiche.
 

     Leila, una matricola OCI (Operatori della Comunicazione Interculturale), segue ufficialmente come prima lingua il cinese.  La sua seconda lingua è dunque quella europea da lei scelta, ossia l'inglese.  Quindi in teoria lei dovrebbe frequentare le esercitazioni d'inglese “primo anno, seconda lingua.”

Il problema è che lei ha studiato inglese per otto anni a scuola. Perciò quando arriva nell'aula delle esercitazioni “primo anno seconda lingua” condotte dalla dott.ssa Prodromou, rimane di stucco: infatti, l'aula è piena di principianti. Questo perché il programma di lingue a Roma Tre prevede solo due percorsi:

  1. un percorso con molti crediti (in inglese americano si dice “major”, a Roma Tre si dice “percorso prima lingua”) in cui lo studente di norma approfondisce la lingua che ha già studiato a scuola,

  2. e un percorso con meno crediti (in inglese americano si dice “minor”, a Roma Tre si dice “percorso seconda lingua”), in cui lo studente studia di norma una lingua nuova... da principiante.

Solo che, se Leila ha indicato l'inglese come la sua minor o “seconda lingua”, non è perché si tratta di una lingua nuova per lei, ma perché secondo gli statuti il cinese deve essere la sua prima lingua. Quindi ha dovuto indicare inglese come “seconda lingua” per forza (a meno di non ottenere l'autorizzazione di studiare due “prima lingue”, il che comporta però il sacrificio di metà dei “crediti a scelta libera”-- vedi una discussione sui vantaggi/svantaggi qui).  Ora si trova in un corso di esercitazioni di livello troppo basso per lei.  Che fare?
 

Lo stesso problema è capitato a Lalla, un'altra matricola ma questa volta in LL (Lingua e Linguistica). Lalla ha studiato l'inglese benissimo a scuola (si è diplomata con il massimo dei voti da un liceo linguistico e in più ha soggiornato in Inghilterra per sei mesi).  Pertanto lei ha indicato l'inglese come prima lingua a Roma Tre e frequenta le esercitazioni di “primo anno, prima lingua” con la dott.ssa Maclaren.  Il problema è che pure in questo caso le esercitazioni risultano troppo facili, dato l'ottimo livello in inglese che Lalla ha già raggiunto. Infatti, le esercitazioni della dott.ssa Maclaren vengono tarate, all'inizio dell'anno, sul livello medio degli studenti che escono dalla scuola secondaria normale, ossia “A2” o “B1”.  Che fare?
 

Infine c'è il caso di Lello, uno studente LL del Primo Anno che ha studiato l'inglese per anni a scuola e quindi, avendo scelto inglese come prima lingua, si trova a seguire le esercitazioni di inglese “primo anno, prima lingua”.  Solo che si trova male: non riesce a stare a galla.    Infatti a scuola egli non ha imparato quasi nulla (per via della continua rotazione di supplenti, del laboratorio linguistico continuamente fuori uso, della chiusura della scuola per terremoto al quarto anno e poi di una malattia prolungata l'ultimo anno).  Per essere coerente egli dovrebbe indicare l'inglese come “seconda lingua” perché egli è quasi un principiante, ma non lo può fare perché non ha studiato bene nessun altra lingua da mettere come “prima lingua”. In teoria, egli potrebbe fare come fanno gli studenti OCI per l'arabo o il cinese – cioè mettere, come “prima lingua”, una lingua mai affrontata prima (il russo, ad esempio).  Ma in tal caso Lello dovrebbe studiare ancora più intensamente che per l'inglese e Lello non può permetterselo: lavora part-time, fa il pendolare, deve occuparsi dei fratellini e poi, la sera, soffre di forti cali di pressione.

Cosa possono fare questi tre studenti d'inglese?

Per quanto riguarda le esercitazioni, la soluzione è una sola per tutti e tre: seguire, dietro consiglio degli esperti linguistici  (o della coordinatrice per il settore disciplinare L-Lin/12, la prof.ssa Nuccorini)  le esercitazioni che più corrispondono al proprio livello effettivo. Occorre, cioè, trovare il corso più adatto per ognuno di loro, non importa se le esercitazioni siano di “prima” o “seconda lingua” e non importa l'anno.

N.B. Va ribadito che stiamo parlando delle esercitazioni con gli esperti linguistici. Per i moduli con i “docenti ufficiali”, che riguardano temi che sicuramente non vengono insegnati nella scuola secondaria e nemmeno nei licei linguistici, lo studente è tenuto a seguire il modulo previsto per il suo anno.

Al momento dell'esame finale a giugno, non importa quali esercitazioni lo studente abbia seguite, egli darà l'esame previsto per il suo anno, per il suo curriculum (LL/OCI) e per il suo percorso (major/minor).

 Leila, la matricola OCI che ha studiato l'inglese “mediamente” per 8 anni a scuola, potrebbe dunque chiedere al suo esperto linguistico “primo anno, seconda lingua” di seguire le esercitazioni “primo anno, prima lingua”, anche se rimane iscritta come studentesse di inglese “seconda lingua”, frequenta il modulo “seconda lingua” con il “docente ufficiale” (Patrick Boylan) e dà l'esame “seconda lingua” alla fine dell'anno.   Se è bravissima in inglese come Lalla, allora Leila potrebbe forse tentare di seguire con lei le esercitazioni “secondo anno, prima lingua”.  Ma attenzione: Leila deve essere assolutamente sicura di non avere lacune di base ancora da colmare, altrimenti all'esame i nodi verranno al pettine.   Come può fare Leila per verificare che non ne ha e che è effettivamente al “livello di entrata” per le esercitazioni “primo anno prima lingua” (A2) o “secondo anno prima lingua” (B1)?   Ecco l'argomento della prossima sezione.

 
Lalla (quella che si è diplomata con il massimo dei voti da un liceo linguistico e inoltre ha soggiornato per 6 mesi in Inghilterra) non avrà problemi a seguire le esercitazioni del II anno e poi dare l'esame del I anno (che per lei rimane comunque obbligatorio). Siccome seguirà le esercitazioni più idonee al suo livello reale, migliorerà il suo inglese durante l'anno e quindi sarà ancora più preparata per l'esame, che risulterà una passeggiata.  

Invece, se lei dovesse decidere per pigrizia di seguire le esercitazioni del I anno (abbandonandole poi dopo qualche settimana, con ogni probabilità, in quanto troppo facili), il suo livello d'inglese probabilmente deteriorerà durante l'anno. Non avendo fatto nessuna esercitazione, all'esame finale Lalla farà meno bene di quanto avrebbe fatto se avesse dato l'esame all'inizio dell'anno!!

 
Invece Lello (lo studente “sfigato” che fa inglese come “prima lingua” ma che sta parecchio indietro per tutta una serie di cause) deve fare un doppio lavoro: seguire le esercitazioni che corrispondono al suo livello reale, ossia quelle per gli studenti “primo anno seconda lingua”, almeno per il primo semestre. Nel contempo, deve fare tanti esercizi supplementari (tutti i giorni) al laboratorio linguistico – il suo esperto linguistico gli indicherà quali.  Anzi, deve fare addirittura un triplo lavoro: seguire anche le esercitazioni “prima lingua”, per quanto difficili.  Se tutto va bene e se Lello fa una sbornia d'inglese per l'intero primo semestre, egli potrebbe essere al livello giusto per seguire soltanto le esercitazioni “prima lingua” all'inizio del secondo semestre; cioè egli potrebbe permettersi di abbandonare le esercitazioni “primo anno, seconda lingua” (ma dopo aver parlato con i responsabili dei corsi, per avere un loro parere).
 
In conclusione, non s'imparano le lingue senza frequentare i corsi, sia i moduli, sia le esercitazioni.  Chi non lo fa, anche per validi motivi personali, rischia di non superare l'esame e in ogni caso non migliorerà la propia conoscenza della lingua in cui si laurea.  Il tutto, dunque, è di trovare le esercitazioni che più ti fanno crescere linguisticamente.
 

Tutto il discorso che precede può riassumersi con questa
Regola di Ferro per lo studente di lingue a Roma Tre:

SE LE ESERCITAZIONI TI RISULTANO TROPPO DIFFICILI O TROPPO FACILI,
NON ABBANDONARE PENSANDO DI POTERTI “ARRANGIARE” PER CONTO TUO !

CONFERIRE CON UNO DEGLI ESPERTI LINGUISTICI PER TROVARE LE ESERCITAZIONI PIÙ ADATTE.

 
SEZIONE II:   Come valutare le proprie conoscenze linguistiche      Cliccare qui> 
 

























Per tornare, chiudere questa finestra (cliccare sulla X nell'angolo destro in alto).

















Per tornare, chiudere questa finestra (cliccare sulla X nell'angolo destro in alto).