n° 106 - giugno   2003     

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Retedeimovimenti: Il disamore di Repubblica
 

Marina Minicuci

Da circa un anno Repubblica, pur se in modo schizofrenico, mostra una crescente ostilità nei confronti dei cosiddetti "girotondi". Ne parliamo solo adesso perché riteniamo non possa più considerarsi una questione episodica e non dobbiamo abituarci a considerare normali cose che non lo sono affatto solo perché accadono spesso. Certe cose sono tanto più gravi, quanto più frequenti.
Per il convegno di Cagliari (31 maggio-1 giugno), che ha visto la partecipazione di un centinaio di associazioni e movimenti, Repubblica ha pubblicato un pezzo da macelleria che titolava sulla "divisione dei movimenti". La ricetta per dimostrare la spaccatura è semplice. In primo luogo si parte dal presupposto che il lettore non sia interessato a leggere cose soporifere come un convegno serio e che leggerà l'articolo solo se conterrà uno scoop o, in alternativa, qualcosa di molto piccante (come ammesso dal giornalista incaricato del pezzo). Lo scoop si ottiene facendo parlare chi non ne sa nulla, ottenendo qualche parere di indiscutibile competenza sull'organizzazione da chi non ha organizzato, spacciando per informazioni le opinioni, buttando via ogni notizia conflittuale alla tesi preconcetta che si vuole esporre. I movimenti divisi è una notizia ghiotta che, priva di ogni verifica e serio approfondimento, nei giorni a seguire, rimbalza di redazione in redazione. Così, ora, la nouvelle vague girotondina ci vorrebbe divisi in tre tronconi, che fa pendant con le tre gambe dell'Ulivo e delinea una sorta di menage a trois che coinvolge tutta l'opposizione. E a forza di scriverlo si sparge la voce e persino noi, avviluppati in un girotondo mentale, finiamo per crederci.
Ai "Cittadini per l'Ulivo", riuniti a Monte San Savino il 13-14 giugno per la quinta assemblea organizzata in otto mesi per cercare di spronare i leaders dell'opposizione a un dialogo con la società civile, è andata meglio: sono stati ignorati dall'inviato di Repubblica che ha preso come pretesto l'Assemblea per scrivere della candidatura di Sergio Cofferati a Bologna. Abbiamo visto, nel primo caso, una stroncatura a priori. Infatti l'articolo su Cagliari è uscito prima del convegno, dopo c'è stato il silenzio di Repubblica, nonostante, a seguito delle nostre proteste, ci avessero promesso un articolo "riparatore" del danno subito che ci è costato, fra l'altro, qualche defezione. Perché non è stato scritto? Nel secondo caso, abbiamo subito una censura mascherata. L'inviato va all'Assemblea dei "Cittadini per l'Ulivo" e poi tratta altri argomenti. Ignoriamo se c'è un disegno di Repubblica ai nostri danni, che sono danni a tutta l'opposizione, o se abbiamo semplicemente a che fare con giornalisti della domenica, ma diciamo con fermezza che il rispetto dei fatti non è facoltativo e questi vanno separati dalle opinioni alle quali deve invariabilmente corrispondere un nome e cognome. Il New York Times insegni: il direttore si è dovuto dimettere per aver pubblicato articoli di un redattore che contenevano notizie non verificate, false o scopiazzate.

 
aprile
di questo mese
L'inserto: Cantiere Europa.

Informazione indecente, monopolio satellitare
Cardulli, Perniconi
Ulivo in ripresa, l'esperimento Bologna
Fruncillo, Melchionda, Fois, Magnani, Ravera
Bentornato Fausto
Aldo Garzia
Parliamo di noi, della sinistra
Giovanni Berlinguer
Il Peggiorista
* * *
Blok notes elettorale
Mimmo Fruncillo, Enrico Melchionda
Esperimento Bologna.
Sabrina Magnani
Candida. Il solista e il coro
Lidia Ravera
Il potere dei cittadini e il nuovo Ulivo. Girotondi a convegno
Barbara Fois
Retedeimovimenti: Il disamore di Repubblica
Marina Minicuci
Intervista a Paolo Serventi Longhi: Noi giornalisti a testa alta
Alessandro Cardulli
Il graffio/Ciò che resta del Corriere
* * *
Monopolio satellitare. Sbarca Murdoch
Caterina Perniconi
Un referendum contro il Lodo Maccanico
Antonio Di Pietro
Cantiere Europa/Intervista a Elena Paciotti: Luci e ombre della Convenzione
Marcella Marcelli
Cantiere Europa/Un soggetto dimezzato
Nicola Tranfaglia
Cantiere Europa/Costituzione,un deficit di sovranità
Antonio Cantaro
Cantiere Europa/L'insoddisfazione dei sindacati europei. Conversazione con Guglielmo Epifani
Alessandro Cardulli
Cantiere Europa/Penelope e il commissario
C. R.
Cantiere Europa/Annotazioni sul processo costituente europeo
Ugo Mattei*
Cantiere Europa/Un'Italia estemporanea. Come il suo premier
Pasqualina Napoletano
Cantiere Europa/Quell'ambiente retrocesso in serie b
Anna Pacilli
Cantiere Europa/La Francia delle controriforme
Carla Ronga
Cantiere Europa/Germania pacifista ma anche moderata
Guido Ambrosino da Berlino
Cantiere Europa/Tremano i baffetti di Aznar
Angel Ayats da Madrid
Cantiere Europa/Scandinavia, periferia inquieta
Bruno Amoroso* da Copenaghen
Cantiere Europa/Lisbona dimenticata
Fiorella Ghilardotti
Cantiere Europa/Il declino industriale italiano
Laura Pennacchi, Giorgia Proietti Rossi
Cantiere Europa/Intervista al filosofo Marramao. Le sfide del post-Novecento
Umberto D'Angelo
Cantiere Europa/E ora Marte ha paura di Venere
Massimo Cavallini da Miami
Cantiere Europa/Dalle nuove frontiere dell'Est
Predrag Matvejevic
Cantiere Europa/Pax americana
* * *
Israele - Palestina, non è tempo di pace
Rino Serri*
Missione Venezuela
Gianni Pittella
Un malaffare transnazionale. Nuova geografia della criminalità organizzata
Monica Massari*
Il silenzio della mafia
Enzo Ciconte
Dino Frisullo, l'indomito difensore degli ultimi
Aldo Garzia
Il luogo del delitto/De Michelis si confessa
Nicola Tranfaglia
Gli anni di Ugo La Malfa
Paolo Soddu
Musica/L’inno nazionale in concluso di Luciano Berio
Marco Musatti
Lanterna magica/Gregory Peck, Alberto Sordi. Due come noi
Giovanna Grignaffini
Libri/Cinquantennio repubblicano
N. T.
Fermo posta/La rubrica di Sergio Cofferati
Sergio Cofferati
Cantiere Europa/Social forum europeo. Secondo appuntamento
Raffaella Bolini*

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