Dal sito della Rete
29 Settembre 2004
La menzogna distrugge la democrazia
di Marina Minicuci

 

 


Non credo a una parola di ciò che dicono i leader dei partiti del centro-sinistra (figurarsi a quello che dicono quelli del centro destra!) né a Ballarò, né a Porta porta (tanto per citare le trasmissioni dove ieri sera erano presenti e plaudenti tutti di leader dei maggiori partiti).

Dire queste cose in queste ore di stupefacente "unità nazionale" so che non è popolare, ma siccome pare che non ci sia rimasto nulla che sia vagamente giusto e al tempo stesso popolare, tanto vale rassegnarsi e aspettare serenamente le eventuali critiche che seguiranno. Anche perché dal quel gennaio del 2002, quando sono scesa in piazza col primo girotondo, non ho ancora capito quale sia il momento per parlare francamente. In realtà non c’è mai un momento giusto: perché bisogna battere Berlusconi (intanto è sempre più probabile che ci batta lui), perché siamo sotto elezioni (ogni anno c’è una consultazione) e, nel caso in oggetto, perché fino a ieri non si poteva rischiare di compromettere il possibile buon esito della liberazione degli ostaggi e oggi perché non si può guastare la festa; domani state certi ci sarà un altro accidente per il quale è bene tacere.

Per chiunque non sia malvagio, vedere la conclusione positiva del rapimento delle ragazze e dei due iracheni non può che essere un sollievo e tuttavia la scenetta filmata con le ragazze che si levano il velo sorridenti e finalmente sollevate da un incubo ma –ahinoi- affiancate dal sinistro Maurizio Scelli, commissario straordinario della Croce rossa e uomo del Governo (e degli americani si vocifera), che raccoglie gli allori di questa vittoria (ricordando anche le volgari aggressioni fatte da quest’individuo a Gino Strada quando Emergency si odoperava per tentare una via per liberare il povero Baldoni), sembrava una telenovela sud americana e mi ha fatto letteralmente accapponare la pelle. E ancora più mi fatto accapponare la pelle che nessuno dei nostri leader, nessun giornalista, abbia manifestato una sola perplessità.

Forse accadrà nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, quando già saremo travolti da altri eventi. E allora io credo che questo sia il momento opportuno per ribadire che il rapimento, la liberazione e tutto quanto riguarda questa faccenda puzzano enormemente di bruciato. Forse non avremo mai le prove lampanti, forse le avremo quando non ce ne importerà più nulla, ma sta di fatto che non credo a una parola di quello che ieri sera ( e anche sui quotidiani di oggi) è stato detto. E –badate- non è colpa della mia personale diffidenza, è colpa di chi ha distrutto la democrazia che si basa su un patto sociale che presuppone che i cittadini credano nelle istituzioni (politici, giornalisti, magistrati...)

Ma non si può pretendere che i cittadini credano in istituzioni reiteratamente corrotte e inquinate, sarebbe come pretendere che i cittadini si autoproclamino imbecilli. La menzogna distrugge la democrazia perché toglie qualsiasi credibilità al linguaggio (per questo è tanto grave), che è la sostanza stessa di ogni "contratto sociale".

In un mondo in cui si dà per scontata la menzogna pubblica nessuna verità potrà essere creduta. Pertanto, ammesso che quella che ci raccontano sia la verità, è testa alta che affermo di non credere a una sola parola di tutto quello che ho visto e sentito nelle ultime ore.

E voi?

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