1 dicembre 2004
 
Lezione di democrazia
di Patrick Boylan
 
Sito della Rete

 

 
 
Tanto per tenervi al corrente sul riconteggio dei voti nelle elezioni presidenziali americane.

Vi ricordate che Kerry non ha voluto contestare i risultati in Ohio, stato determinante, malgrado numerose denunce di imbrogli in favore di Bush?  "Unità nazionale über alles!" disse, più o meno (in perfetto stile rutelliano).

Così due settimane fa il candidato Verde, David Cobb, pur non avendo nulla da guadagnare ma stufato dell'arrendevolezza di Kerry, ha raccolto i 230.000 dollari necessari per chiedere, in quanto candidato, il riconteggio  E ha chiesto una "procedura d'urgenza".

Ora le notizie:

La settimana scorsa (23.11.04) il giudice distrettuale federale dell'Ohio ha deciso che il riconteggio non era una questione urgente. Così inizieranno le procedure solo dopo il 9 dicembre. Ma il 13 dicembre è la scadenza per la certificazione finale dei voti; se non c'è una decisione del tribunale prima di quella data, il conteggio provvisorio verrà dichiarato definitivo.

Intanto dal 23.11 i voti cartacei pervenuti dai seggi vengono custoditi dal Segretario dello Stato dell'Ohio Kenneth Blackwell.   Ma Blackwell è il vice direttore della campagna presidenziale di Bush per Ohio.  "La volpe, guardiano del pollaio!" ha protestato Cobb, che ha chiesto volontari da tutti gli stati americani per presidiare i depositi.  Stanno arrivando.  Ma non sarà troppo tardi?

C'è stata un'assenza totale di notizie sui giornali americani riguardo tutto ciò.  Kerry tace.  Edwards tace.  Cobb protesta ma le sue parole non vengono pubblicate sui giornali né tanto meno riportati dalle TV americane. "Ha avuto solo 200.000 voti in Ohio, non è nessuno" – si giustificano gli editori. In quanto ai servizi dei corrispondenti dei telegiornali italiani in America, qualcuno ne ha visti?  Eppure sappiamo tutto dell'ultima guardaroba della sig.ra Bush.

Il 28.11.04, per rompere l'omertà, Jesse Jackson, erede di Martin Luther King, è andato in Ohio, portandosi dietro migliaia di sostenitori e ha fatto scendere in piazza interi quartieri neri (cioè gli elettori più defraudati).  In un discorso focoso ha denunciato gli imbrogli: in un piccolissimo distretto bianco di 863 abitanti, ci sono stati 4300 voti per Bush; nei quartieri neri le macchine elettorali nuove a schermo tattile spesso registravano Bush quando si schiacciava Kerry (ora si viene a sapere che il presidente dell'azienda fornitrice delle macchine è membro del comitato per la rielezione di Bush), ecc. ecc.  Jackson ha concluso minacciando una marcia su Washington.  Così la notizia ha finalmente "bucato" le prime pagine.  Almeno di qualche giornale americano. Qualcuno l'ha visto in TV in Italia?  Io no.

Un'altra lezione di democrazia.



P.S. Intanto in Ucraina gli Stati Uniti montano la "protesta democratica" contro gli imbrogli elettorali del candidato filo russo (Bush vuole un Ucraina arrendevole come ha avuto una Polonia e una Repubblica Ceca arrendevoli).

Avete capito? Bush, implicato fino al collo negli imbrogli in Ohio, in Florida, nel New Mexico, ecc., che denuncia gli imbrogli elettorali in... Ucraina!

Sulle manipolazioni della protesta ucraina, vedete l'articolo sulla Repubblica: "Nuove strategie soft CIA... Ucraina" cliccando qui.

p.p.s. Chi in Italia pensa che bisogna pazientare ed accettare tutto e sperare nelle elezioni nel 2006, si ricreda.  Ohio insegna.  Elezioni subito!  E con volontari giorno e notte nei seggi elettorali, come ai vecchi tempi del PCI.
 
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