17 gennaio 2005 Il
sovversivo torna sempre sul luogo del delitto
di
Roberto Mastroianni Sito
della Rete
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Il 4 gennaio in piazza Navona tre membri dell’associazione
bolognese l’altra informazione hanno condotto un
volantinaggio antiberlusconiano nei luoghi in cui poche settimane
fa è stato perpetrato il reato di lesa maestà,
per mezzo di treppiede da macchina fotografica, da parte di
Roberto Del Bosco.
Il sovversivo è presto
diventato una specie di eroe per molti italiani, che hanno
cominciato a narrare i suoi eroici atti con barzellette, poesie e
canzoncine. Alcuni di costoro, spinti dal desiderio di ricordare
il prode gesto, si sono trovati sul luogo del delitto ed hanno
diffuso un volantino, con impresso il volto di Berlusconi, che
recitava: “Dal cerone al cerotto, tecniche di seduzione”.
Solo la solerzia delle forze dell’ordine ha posto termine
alla manifestazione di pessimo gusto, l’imponente
dispiegamento di forze: una decina di poliziotti tra cui due
commissari hanno condotto i tre pericolosi “volantinatori”
in questura, dalla quale, dopo essere stati interrogati e
denunciati per manifestazione non autorizzata, sono stati
rilasciati un’ora dopo.
“Povera quella terra
che ha bisogno di eroi”. Forse Brecht non pensava al prode
tiratore di treppiede quando formulava un pensiero così
denso di amarezza anche perché il nostro eroe mantovano non
è proprio un esempio di martirio, il suo gesto è
stata più che altro una “bravata”, fatta per
attirare l’attenzione di alcune ragazze.
Con queste
argomentazioni, infatti, l’attentatore ha chiesto perdono ed
il munifico Premier l’ ha concesso in un tripudio di
misericordia. Tutto bene. La pace e la riconciliazione tornano a
regnare nell’italico paese, se non fosse per alcuni
guastafeste come un poeta di nome Luzi, che per un caso del
destino è pure senatore a vita, e per alcune mele marce
della sinistra, che commemorano in piazza tali efferate gesta.
Ma alcuni fedeli uomini al servizio dello stato e delle
sue istituzioni già pensano ad inasprire il codice penale a
tutela di chi incarna il paese tutto ed è così che,
per bocca di un noto esponente di An tale Gennaro Pecorella, si
pensa di dotare la nostre legislazione di pene più severe:
ergastolo per chi attenta alla vita del presidente del consiglio,
da 5 a 10 anni per chi attenta alla libertà del capo del
governo e da 1 a 5 anni per l’offesa al prestigio del
premier.
E’ sicuramente necessario tutelare da
incivili gesti l’integrità e l’onore del
presidente del consiglio e solo alcuni malpensanti sinistrorsi
potrebbero eccepire che, se leggi simili esistessero, la bestemmia
sarebbe punita con pene più lievi che il reato di “offesa
al prestigio del capo del governo”.
Tornando alla
realtà, ci viene da pensare che in queste facezie: nelle
reazioni scomposte degli uomini del presidente e nei linciaggi
mediatici perpetrati verso chi, come Mario Luzi, tenta di
riportare una questione dai tratti tragicomici alle sue dimensioni
reali, si annidi il vero volto del regime. Un regime che vede
incarnare una nazione intera con il volto, liftato ed incerottato,
di un presidente del consiglio che deve essere venerato, protetto
e tutelato con leggi ad personam ed un’aurea di
intoccabilità sacrale.
Per fortuna ci sono i poeti
che, con lo sguardo lucido sulle cose umane che li
contraddistingue, ci riportano ad un principio di realtà.
Da una parte il poeta e dall’altra il ministro: Luzi invita
a dare il giusto peso alla vicenda del treppiede, Calderoli
denuncia possibili colpi di stato della sinistra.
Davanti
al treppiede oggetto di eversione, mi torna in mente che durante
il colpo di stato in Cile e nei giorni che seguirono i militanti
della sinistra, perseguitati dalle forze pinochettiste, si
nascondevano e scappavano recitando le parole di Neruda, come per
darsi forza e confermare la loro militanza. Quegli stessi uomini
perseguitati dal regime cileno, sfidarono la repressione per
assistere ad i funerali del poeta e recitare i suoi versi
accompagnandolo nell’ultimo viaggio.
Povera quella
terra che ha bisogno di eroi, benedetta quella in cui abbondano i
poeti.
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