22 ottobre 2004
E meno male che il movimento è in crisi
di Marina Minicuci
Avvenimenti

 


“Il movimento è in crisi” –dicono- ma non abbiamo il tempo di parlarne per la quantità di impegni che sovrasano le nostre forze, benché non siamo mai stati tanti e tanto attivi. Non sarà forse che confondiamo il reale col virtuale e poiché i media si occupano poco e niente di noi, sembra che ci sia poco o niente in movimento? Comunque sia, svilupperemo il discorso –che merita una riflessione più ampia- in altri tempi e luoghi, ora ci preme informarvi su alcuni dei più importanti appuntamenti a scadenza immediata e breve.

Venerdì 22 ottobre a Roma, piazza Campo de’ Fiori, ore 16 “Italia nostra” chiama a raccolta tutti i cittadini per manifestare contro i danni prodotti dal clima di illegalità.

Fra il 20 e il 26 ottobre alcune associazioni, Articolo 21 e Rete dei movimenti, sono invitate dal commissario per l’informazione dell’ONU, Mr Ligabo, (che sta facendo il giro di tutti i paesi nei quali si sono verificati casi di censura, conflitto di interessi e palesi violazioni dell’informazione) per parlare nei dettagli sullo stato dell’informazione nel nostro paese. Qualsiasi segnalazione rilevante o suggerimento inviatelo, per favore, al nostro indirizzo e-mail.

Il 29 ottobre, a Roma, in occasione della firma del trattato della Costituzione europea, alcuni movimenti e associazioni manifesteranno davanti al Campidoglio.

Il 30 novembre, a Roma, manifestazione nazionale per la pace (come quella del 15 febbraio 2002 e del 20 marzo 2003) promossa da tutte le associazioni unitariamente e dalla CGIL. La mobilitazione è già in atto, si stanno organizzandando pullman e treni.

Dall’11 al 13 novembre, a Roma, “Conferenza di pace”. L’11 la società civile irachena incontrerà la società civile italiana in un incontro pubblico alla Provincia. Il 12 all’auditorium ci sarà un incontro con i premi Nobel per la pace. Il 13 sarà un momento di riflessione interno al movimento, specie fra le associazioni italiane e irachene che lavorano sulle stesse tematiche (per esempio: donne, diritti umani, ecc.) e da lì scaturiranno gemellaggi e si darà l’avvio a tre mesi di lavoro insieme, per sviluppare e ampliare le conoscenze e i programmi comuni.

Nel frattempo ci sono stati e ci saranno incontri con i candidati alle Regioni e la società civile per discutere insieme piattaforme programmatiche.

Nel frattempo stiamo sviluppando progetti col Comune di Roma su temi di interculturalità (di questo si sta occupando la Rete dei movimenti), sostenibilità, povertà, pace.

Nel frattempo una delegazione della Rete dei movimenti è stata invitata dal presidente venezuelano Hugo Chavez a partecipare a un ristretto incontro (solo 350 persone in tutto il mondo), ai primi di dicembre, a Caracas dal titolo “Intellettuali e artisti in difesa dell’umanità”.

Nel frattempo sono nati i circoli Dossetti in difesa della costituzione e si istituiranno tavoli in tutte le regioni e città per sensibilizzare i cittadini.

Nel frattempo sono nate una dozzina di altre associazioni con specificità sul territorio e lo spazio a disposizione per continuare ad elencare è già finito, ma il movimento no. E’ più vivo che mai. Anche se fa comodo non parlarne perché si procede a larghi passi verso la “normalizzazione” e quando ci si ingrossa troppo si può anche fare la fine di Indymedia
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