28 ottobre 2004
Esperimenti di democrazia partecipata
di Marina Minicuci
Avvenimenti

 


Piero Marrazzo ci è piaciuto. E dire che non eravamo molto ben disposti: per l’ennesima volta ci siamo dovuti muovere conseguentemente alla scelte verticistiche operate dai partiti, nonostante le richieste affinché la scelta dei candidati alle regioni scaturisse da una consultazione ampia e partecipata dell’elettorato.

Il 18 ottobre scorso, Rete dei movimenti e tutte le altre associazioni presenti sul territorio (Aprile, Articolo 21, ARCI, Casa delle culture, Girotondi, Movimento Ecologista...) hanno promosso un incontro con il candidato alla regione Lazio Piero Marrazzo. Era la prima uscita ufficiale di Marrazzo dopo l’investitura e il primo incontro con la società civile. Ma se non siete iscritti alle nostre mailing list difficilmente ve ne sarete accorti perché nessun mezzo di comunicazione ha riferito una riga, neppure nelle pagine locali dei quotidiani. Cosa di inaudita gravità e faccio appello a Unità, Repubblica e Manifesto affinché -fra una sterile polemica su listini e listoni, berluschini e buttiglioni- si interroghino su come possiamo fare a vincere le prossime elezioni regionali se andiamo avanti così.

Ma veniamo all’incontro.

Noi, rappresentanti delle associazioni, abbiamo manifestato il desiderio e, prima ancora, l’urgenza di trasferire in un progetto elettorale quanto in questi anni abbiamo ascoltato, raccolto, maturato attraverso il nostro incessante dialogo con l’elettorato. A tale fine abbiamo proposto al candidato un percorso insieme a tutte le realtà di movimento e associative impegnate nei temi di sostenibilità, ambiente, sviluppo, diritto, politiche sociali, democrazia partecipata, lavoro, pace, scuola ... per creare un cantiere aperto e plurale per le proposte e le decisioni sul programma e sulle forme per attuarlo. Abbiamo chiesto che fra il candidato e le associazioni ci sia un rapporto diretto e non mediato dai partiti e si delinei da subito un percorso che non rimanga mera promessa elettorale.

Abbiamo infine chiesto che la campagna elettorale non sia condotta esclusivamente sulle regionali ma sia anche improntata a una reale riconquista dell’elettorato del centro sinistra che, nelle scelte per la regione della coalizione, dovrà riconoscere con chiarezza le battaglie compiute in questi anni a difesa delle garanzie, dei diritti e della civiltà del nostro paese. E che sia altresì un’occasione per spiegare ai cittadini le ricadute disastrose delle riforme e delle scelte operate da questo governo di cui Storace è parte integrante.

Piero Marrazzo a tutto ciò ha risposto positivamente, spingendosi anche oltre le nostre proposte e non ci sono sembrate mere promesse elettorali ma sincera convinzione che movimenti, associazioni, forum locali possono consentire di ridurre l’accresciuta distanza fra chi prende le decisioni e chi ne subisce gli effetti. Sulla volontà di Marrazzo di invertire questa tendenza e creare un rapporto di vera democrazia partecipata noi, dopo l’incontro del 18, non nutriamo dubbi e Marrazzo non abbia dubbi sul nostro pieno e leale impegno per la sua campagna elettorale. Per tornare a vincere.


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