Da "Avvenimenti"
29 Gennaio 2004

D'Alema ringrazia e ci offre i pasticcini
di Marina Minicuci


 

Sempre per primi. L’abbiamo detto e ridetto. Scritto e riscritto. Qualche rara volta siamo stati anche censurati, sui giornali e nei forum. Fatto episodico ma ugualmente di inaudita gravità. La sinistra che censura la sinistra, il movimento che censura il movimento è qualcosa che non si può tollerare. Mentre Berlusconi censura il centro sinistra, noi ci censuriamo a vicenda. Ma ecco cosa abbiamo detto di tanto madornale noi della Rete dei movimenti: “l’evento mediatico del teatro Vittoria serve solo a fare un passo avanti verso la confusione”. Infatti i giochi erano già fatti e i triciclisti non sarebbero tornati indietro. Sarebbe quindi stata una perdita di tempo -che non ci possiamo permettere- forse solo a beneficio del protagonismo di qualcuno.
Aleggia sempre, quando si affermano queste cose il sospetto che le si dicano per lotte intestine, supremazie e invidie. Ciò perché nessuno ragiona più in termini di elementare logica. Dico nessuno, tranne le eccezioni che confermano la regola. La prima cosa che uno dovrebbe infatti chiedersi, ragionando in termini logici, è: è vero o non è vero? Se è vero, le rivalità non c’entrano niente. Ora è chiaro a tutti che era vero. E’ vero. Ma c’è di più.
Poiché la realtà supera la fantasia, non solo non è servita allo scopo, che era quello di fare in modo che la lista unitaria fosse davvero unitaria, ma ha addirittura prodotto la legittimazione del triciclo quale lista unitaria, la distruzione dell’alleanza di Pietro-Occhetto-Movimenti per una lista che andasse a coprire tutta quell’area che resta senza rappresentanza e che va da Rifondazione al triciclo e, dulcis in fundo, l’annullamento dei movimenti che si sono messi a “lavorare” per e con il triciclo, inglobati e contenti. Il tutto con un tasso di ipocrisia che dà i brividi. Ora, a questo punto, quali scenari si aprono? Da una parte c’è Rifondazione che sta mettendo in piedi un’operazione interessante con tutta la sinistra europea. Resta il problema del simbolo, ma si risolverà. Una specie di Bolognina dieci anni dopo. Vecchio disegno Bertinotti -D’Alema, anch’esso da noi ampiamente denunciato, che prevedeva l’"eliminazione" di Cofferati (con la trappola dell’articolo 18) che minacciava a sinistra la leadership di Bertinotti e non è detto che in questo modo non abbiano "eliminato" anche Prodi. Ancora non è detta l’ultima parola, ma tre anni sono tanti e c’è ampio spazio anche per questo. Allo stato attuale D’Alema è vincente su tutta la linea. L’aveva certamente sperato ma nemmeno nei suoi sogni più rosei poteva immaginarsi che i suoi inossidabili nemici girotondini si sarebbero seduti al tavolo del triciclo, chiamandolo lista unitaria e mangiando i pasticcini (non è solo una metafora) che gentilmente ci offrono. Resta il fatto che la stragrande maggioranza della base dei movimenti del dopo Berlusconi, dell’opposizione a Berlusconi, girotondi o come preferite chiamarli, non si riconoscono nel triciclo. Allora delle due l’una. O saranno così sprovveduti da credere che il triciclo è la lista unitaria, magari aiutati in questo equivoco da Prodi che del tutto limpido in questa operazione non è stato ed è bene che ci diciamo anche questo. O altrimenti resteranno ben poche opportunità e l'astenzionismo sarà alto. Ma c’è ancora una speranza. Debole, ma c’è. Che si ricostituisca l’alleanza Occhetto-Di Pietro- Movimenti e che sia appoggiata da una sostanziosa parte del correntone e da alcune personalità di spicco. Cioè che si ritorni da dove si era partiti, azzerando tutto un mese di tanto rumore per nulla, qualche passo indietro e qualche “pasticcino” di troppo.
retedeimovimenti@tiscali.it

torna inizio pagina   | rete_dei_movimenti@boylan.it | webmaster| tornare indietro |