1 giugno 2005
 
Posada Carriles: un assassino in attesa di giudizio
di Marina Minicuci
 
Sito della Rete

 

Immaginiamo che Bin Laden appaia a Caracas e che il governo venezuelano rifiuti di consegnarlo agli Stati Uniti. Fermiamoci ora un attimo a pensare ciò che succederebbe a livello planetario: fiumi di sangue scorreranno dinnanzi a qualsiasi immaginazione non atrofizzata.

Ebbene, qualcosa di simile sta accadendo in questi giorni, che nessuno ci dice perché i personaggi e gli interpreti appaiono in ordine inverso a quello citato e in più c’è di mezzo la scomoda Cuba. Vale la pena di fermarsi un attimo e leggere le informazioni che seguono per capire in quale stato è la nostra sedicente informazione.

La storia è la seguente. Correva l’anno 1976 quando un aereo della Cubana de Aviacion scoppiò in aria disintegrando la vita di 73 passeggeri (o 74, se preferite, visto che uno di essi non era ancora venuto alla luce). I terroristi responsabili del massacro: Osvaldo Bosch e Posada Carrilles.

Bosch è ora passato a “miglior vita”. In seguito ad un accordo internazionale fra i paesi coinvolti nel massacro (Trinidad and Tobago, Cuba, Barbados e Venezuela) fu deciso di giudicare Posada Carriles in Venezuela dove fu poi incarcerato. Dal carcere l’assassino in questione ordinò altre “bagatelle minori”, come alcune bombe scoppiate in ambasciate, uffici del turismo, linee aeree, luoghi di ritrovo, che videro, fra l’altro, la morte di un turista italiano.

Ma già dall’inizio degli anni sessanta la sua attività criminale era a pieno ritmo. Negli scantinati della polizia venezuelana, aveva inventato un Abu Ghraib a suo uso e consumo, dove col soprannome di “Commissario Basilio” sequestrò, torturò, ammazzò e fece sparire per più di sette anni dozzine di prigionieri.

Le prove a suo carico, scaturite dai processi, sono inoltre confermate dallo stesso Posada Carriles in un autobiografia delle “eroiche gesta” dal titolo “El camino del guerrero” uscito nel 1992, dove possiamo apprendere che è stato il tramite degli Stati Uniti per la fornitura di armi ai “contras”, gruppo di controguerriglia finanziato da Washintgon per abbattere il governo sandinista in Nicaragua. Tutto ciò in nome del pericolo comunista e del viscerale odio a Castro e la sua rivoluzione.

Posada Carriles fugge dal carcere e si rifugia dai suoi amici e complici statunitensi che fingono di non saperne niente fino a quando le pressioni internazionali si fanno troppo forti e li costringono ad arrestare Carriles per un semplice reato migratorio. A questo punto il governo venezuelano ne chiede l’estradizione come da trattato internazionale che prevede l’obbligo di estradizione non solo per conclamati terroristi come Carriles ma anche per i soli sospettati di terrorismo. Lo stabilisce inoltre anche la convenzione di Montreal: per qualsiasi atto di terrorismo contro l’aviazione civile, vi è l’obbligo di estradizione del terrorista e nel caso che questo non fosse possibile per cause di forza maggiore esso deve essere giudicato nel paese in cui si trova come se avesse compiuto il crimine in quello stesso paese. Potremmo dire: come se i 74 civili massacrati in quell’aereo e le altre dozzine fossero statunitensi invece che caraibici.

Ma appellarsi al diritto internazionale non serve perché questo, come abbiamo appreso in questi ultimi anni, vale per tutti tranne che per gli Stati Uniti.

Si dà il caso però che in Venezuela non ci sia uno degli innumerevoli capi di Stato servi di Washington, come ai tempi dei fatti in questione, ma Hugo Chavez che è ben determinato a servire il suo paese e non gli interessi degli Stati Uniti e quindi la faccenda rischia di trasformarsi in un casus belli.


Da una parte c’è Washington che con arroganza ma anche con imbarazzo sta tentando di soffocare la notizia e, quando non può. di manipolare i media prezzolati. Consegnare un terrorista “amico” a cui hanno armato la mano a un governo che per la prima volta ha un presidente che non si fa corrompere, vorrebbe dire correre il rischio che Posada Carriles se la abbia a male e riveli cose imbarazzanti dei suoi complici statunitensi.

Dall’altra parte c’è Hugo Chavez che ha dichiarato che se Carriles non sarà estradato nei 60 giorni previsti (scadono il 13 giugno) il Venezuela dovrà rivedere radicalmente le proprie relazioni diplomatiche fra i due paesi. “Con un governo -- ha detto Chavez -- che appoggia e nasconde il terrorismo internazionale e non rispetta i trattati bilaterali non si possono mantenere relazioni” E ha aggiunto: “ bisognerà valutare se conviene continuare a spendere soldi per mantenere un’ambasciata negli Stati Uniti. Perché buttare tutto questo denaro per una ignobile finzione?”

Intanto, in Venezuela, la popolazione è già scesa in massa in piazza per ben due volte per chiedere l’estradizione dell’assassino Posada Carriles, mentre a Cuba un milione e trecentomila persone hanno sfilato giorni fa davanti agli uffici degli Stati Uniti per la stessa ragione.

 


(Le retroscene)
 
 

CRONOLOGIA DI UN ASSASSINO

di Escambray
(traduzione Ma.Mi.)
 

15 febrero 1928: Luis Posada Carriles nasce nella città di Cienfuegos, Cuba.


1954: si trasferisce all’Avana e intavola relazioni con politici vicini al dittatore Fulgencio Batista.


1955: Collaboradore segreto della dittatura di Batista.


1957: Entra in contatto con l’FBI.


1959: Si vincola a gruppi controrivoluzionari che sono protagonisti di svariati sabotaggi nell’isola.


1960: Chiede asilo all’ambasciata Argentina, dichiarandosi perseguitato politico.


25 febbraio 1961: viaggia con salvacondotto a Miami. Una settimana dopo si vincola per ordine della CIA alle organizzazioni controrivoluzionarie che si preparano per l’invasione a Playa Girón.


Marzo-aprile 1961: è istruttore di coloro che in Guatemala si preparavano a integrare l’equipe di infiltrazione e sabotaggio in territorio cubano nella Bahía de Cochinos. Non partecipa all’invasione perché la sua barca non arriva sul posto prima del fallimento della forza mercenaria.


1961-1962: Si vincola negli Stati Uniti all’organizzazione terrorista Movimiento Nacionalista Cubano (MNC)


1964-1965: coinvolto in attività contro la Rivoluzione Cubana negli Stati Uniti, la Repubblica Dominicana e Puerto Rico.


Maggio 1965: l’ FBI informa che Posada Carriles faceva parte di una congiura per rovesciare il governo del Guatemala.


Junio 1965: un memorandum dalla CIA lo segnala, insieme a Jorge Más Canosa a Veracruz, Messico, nel tentativo di far saltare una nave sovietica.


Ottobre 1967: La CIA trasferisce Posada Carriles in Venezuela, dove si incorpora alla Direzione dei Servizi di Intelligenza e Prevenzione (DISIP). Con lo pseudonimo di "Commissario Basilio" partecipa alla repressione di gruppi progressisti venezuelani e latinoamericani.


1967-1976: lavora simultaneamente per ordine della CIA per i servizi segreti di Venezuela, Guatemala, El Salvador, Cile e Argentina.


1971: Organizza un tentativo di assassinare Fidel Castro in occasione di un viaggio del leader cubano in Cile, Perù e Ecuador.


21 gennaio 1974: è implicato nella collocazione di artefatti esplosivi nelle ambasciate cubane in Argentina, Perú e Messico.


Luglio 1974: invia lettere e libri con bombe a vari consolati di Cuba in America Latina.


7 novembre 1974: colloca bombe nell’Istituto di Studi Brasiliano e nell’Ambasciata della Bolivia in Ecuador.


Giugno 1975: Crea a Caracas, Venezuela, l’Impresa di Investigazioni Commerciali e Industriali (ICICA), che utilizza come facciata per le sue attività terroristiche nei paesi del continente.


1976: fonda, con Orlando Bosch, l’organizzazione terrorista anticubana Comité de Organizaciones Revolucionarias Unidas (CORU).


22 aprile 1976: coinvolto nella detonazione di una bomba all’Ambasciata di Cuba in Portogallo, attentato nel quale perdono la vita due funzionari della diplomazia cubana.


Primo luglio 1976: mette una bomba nel Centro Cultural Costa Rica-Cuba, in Costa Rica.


9 luglio 1976: Bomba nella stiva del volo della Cubana de Aviación in Giamaica.


10 de julio de 1976: Bomba nella sede della linea aerea Cubana de Aviacion, a Barbados.


11 luglio1976: Bomba nella sede di Air Panamá, in Colombia.


4 ottobre1976: La CORU (Coordinadora de Organizaciones Revolucionarias Integradas) dichiara di aver collocato una bomba in uno dei canali televisivi di San Juan, Puerto Rico, dove si proiettava il film cubano “La Nueva Escuela”.


6 de octubre de 1976: è identificato come il principale pianificatore e l’autore intellettuale, insieme a Orlando Bosch, dell’attentado contro un aereo cubano in pieno volo, di fronte alle coste di Barbados, nel quale perdono la vita 73 persone. Entrambi in criminali sono detenuti a Caracas e sottoposti a processo, insieme a Hernán Ricardo y Freddy Lugo, autori materiali dell’attentato.


1976-1985: è recluso in un carcere venezuelano in attesa della sentenza di un lungo processo giudiziale.


18 agosto 1985: durante un cambio della guardia, scappa dal carcere.

Dopo 15 giorni a Caracas viene trasportato ad Arruba con una barca di pescatori. Da lì viaggia con un aereo privato in Costa Rica e in seguito a El Salvador. Tutte le operazioni sono finanziate della Fundación Nacional Cubano-Americana (FNCA) e indirettamente dalla CIA.


Si unisce al gruppo che dalla base aerea aiuta i controrivoluzionari nicaraguensi.


Prende parte alla rete di traffico d’armi controllata da Washington da Oliver North, assessore per la sicurezza interna dell’allora Presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan.


Ottobre 1986: quando scoppia lo scandalo Iran-Contras si unisce a un gruppo di istruttori venezuelani consulenti della polizia salvadoregna in tecniche di controguerriglia.


1988: si trasferisce in Guatemala dove lavora come consulente per la sicurezza nell’impresa Telefonica del Guatemala (GUATEL). 


1992: la FNCA crea un "ala militare", incaricata di preparare e eseguire azioni terroristiche contro Cuba e i suoi leader principali.

Partecipano attivamente anche Guillermo e Ignacio Novo Sampoll.


1993: il gruppo terrorista della FNCA adotta il nome di Frente Nacional Cubano.


 1994: A Cartagena delle Indie, Colombia, Posada Carriles organizza un attentado fallito contro il Presidente cubano, quando Castro attraversava il centro storico de La Avana insieme al Premio Nobel per la Letteratura, Gabriel García Márquez.


1994-1997: è occupato nel reclutamento di mercenari dei paesi centroamericani per eseguire attentati terroristi contro diversi obbiettivi a Cuba, specialmente nel settore turistico.


12 e 13 luglio 1998: in una intervista al quotidiano The New York Times, si aggiudica la paternità delle bombe alle istallazioni turistiche cubane e afferma che tali operazioni sono finanziate dalla FNCA.


5 novembre 2000: arriva a Panamá con passaporto salvadoregno a nome di Franco Rodríguez Mena, uno dei suoi pseudonimi per organizzare un attentato al Paraninfo dell’Università Nazionale, dove stava tenendo una conferenza Fidel Castro.


17 novembre 2000: Fidel Castro denuncia una congiura per assassinarlo in un incontro iberoamericano a Panama. Funcionari panamensi trovano l’esplosivo e arrestano Posada Carriles insieme a Gaspar Jiménez Escobedo, Pedro Remón y Guillermo Novo Sampoll.


20 aprile 2004: gli implicati nel caso sono condannati a pene che vanno dagli 8 ai 14 anni di carcere.


26 agosto 2004: l’allora Presidente di Panama, Mireya Moscoso, concede l’indulto ai quattro terroristi. Nottetempo, sono estradati dalla prigione "El Renacer" e portati all’aereoporto di Albrook, dove con un aereo privato volano fino all’aereoporto di Tocumen. Lì con altro aereo privato vanno in Honduras, dove sbarca Posada Carriles, mientre gli altri due proseguono per Miami.


Marzo 2005: Posada entra negli Stati Uniti, i suoi avvocati dicono che chiede asilo politico.


11 aprile 2005: Fidel Castro denuncia la complicità del Governo statunitense con il terrorismo, rivelando che tenta di dare copertura a Posada Carriles. Le notizie arrivate danno il terrorista internazionale a Miami impegnato nella gestione per la richiesta di asilo.


17 aprile 2005: Fidel Castro avverte che gli Stati Uniti potrebbero “far sparire” Posada Carriles. Aggiunge “che non lo ammazzino adesso, che non lo avvelenino, che non ci dicano che è morto di infarto o di ictus, siamo disposti a mandare medici per tenerlo in buona salute, perché possa raccontarci quello che sa e perché sia giudicato”.


1 maggio 2005: nel suo discorso davanti a un milione e trecentomila cubani, Fidel Castro porta le prove della presenza di Posada Carriles a Miami


4 maggio 2005: il Cancelliere del Venezuela, Alí Rodríguez, chiede agli Stati Uniti di compiere con gli accordi firmati e estradare Luis Posada Carriles in modo che possa essere giudicato a Caracas.


10 maggio: in nome della credibilità, della consistenza e della giustizia, il Governo statunitense deve arrestare e estradare Luis Posada Carriles, scrive un editoriale de The New York Times.


11 maggio: Fidel Castro cita un informe dell’FBI, nel quale si riconosce che i terroristi Luis Posada Carriles e Orlando Bosch sono vincolati all’assassinio del cancelliere cileno Orlando Letelier e della sua segretaria statunitense, nel 1976.


12 maggio: Fidel Castro accusa il governo degli Stati Uniti di occultare informazioni, poiché il giorno dopo l’attentato all’aereo cubano che costò la vita a 73 civili, l’FBI e la CIA sapevano chi erano gli autori materiali e intellettuali del crimine, come testimonia un documento letto da un incaricato in una conferenza di quello stesso giorno.


13 maggio: il Governo Venezuela sollecita ufficialmente agli Stati Uniti l’espulsione di Posada Carriles. In una conferenza stampa a Washington, familiari delle vittime del terrorismo, accademici, avvocati e leader di organizzazioni sociali e religiose degli Stati Uniti, esigono dal Governo l’arresto e la estradizione in Venezuela di Posada Carriles. 


15 maggio 2005: In un articolo intitolato “La guerra che Posada Carriles non riuscì a vincere contro Fidel Castro”, il Nuovo Herald si dice convinto che questo terrorista pagherà la sua pena.


17 maggio 2005: Più di un milione e duecentomila abitanti de La Habana sfilano in corteo per chiedere la fine del terrorismo e che si faccia giustizia. Posada Carriles è arrestato dagli agenti federali e portato in un centro di detenzione nel sud della Florida, dove vengono recluse le persone con problemi migratori. Il Dipartimento per la Sicurezza Interna afferma che analizzerà la situazione in 48 comunicando poi i seguenti passi da compiersi. Qualche ora prima, il criminale dava una conferenza stampa nella quale confermava di aver richiesto asilo politico all’Amministrazione Bush; ma poco dopo Eduardo Soto, avvocato del terrorista, informa que questi aveva deciso ritirare la richiesta e abbandonare il territorio statunitense.


18 maggio: Fidel Castro fa un richiamo alle forze progressiste del mondo affinché esigano che gli Stati Uniti conseguino Luis Posada Carriles al Venezuela in modo che possa essere giudicato.

 
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