Abbiamo
portato la democrazia a Falluja
Una studentessa mi ha detto: "La cosa più terribile, in queste settimane di notizie in TV sugli attacchi contro Falluja, è che mai e poi mai abbiamo sentito le grida della gente." Già! Un vuoto assoluto di informazione. Voluto. La TV ha trasmesso solo le immagini riprese dai Marines: da dietro le loro spalle, li vedevamo sparare palle di luce. Ma delle riprese della TV araba che mostravano ciò che facevano quelle palle di luce, nulla. La TV ci ha fatto sentire coinvolti in un grande video gioco in cui noi facevamo la parte dei Marines.
E solo ora, quando è troppo tardi, sappiamo (da A.N.S.W.E.R.) che i Marines avevano concesso soltanto a donne, bambini ed anziani di evacuare la città. Tutti i giovani e tutti gli uomini in fuga sono stati invece respinti dentro la città. Intrappolati. E poi ai Marines è stato dato l'ordine di uccidere a vista chiunque si muoveva. E di dire che si trattava di un terrorista. Ma questo è quello che hanno fatto i Nazisti in Italia, per estirpare la Resistenza: uccidere tutti gli uomini di un villaggio, senza distinzione. E' un crimine di guerra.
Che stanno a fare le truppe italiane in Iraq? Perché accettiamo che rimangano, a tenere sotto controllo determinate zone per consentire ai Marines di raggrupparsi e di compiere stragi nelle altre? E' questo "portare aiuti umanitari"?
Basta con l'informazione da regime! Partecipiamo tutti al Tribunale Mondiale sulla Disinformazione sull'Iraq che si terrà a Roma Tre in febbraio. Gli organizzatori hanno bisogno di volontari. Leggete il loro appello sul sito della Rete dei Movimenti (www.boylan.it/rete) e date il vostro sostegno!